LA NOTTE NAZIONALE DEL LICEO CLASSICO

La Notte Nazionale del Liceo Classico è un evento giunto alla sua XI edizione che nasce dall’idea del prof. Rocco Schembra, docente di Latino e Greco presso il Liceo Classico “Gulli e Pennisi” di Acireale (CT) e ora Ricercatore di Filologia classica presso l’Università di Torino. Sostenuta dal Ministero della Pubblica Istruzione e dall’Associazione Italiana di Cultura Classica, coordinata da un ampio e rappresentativo Comitato Organizzativo, la Notte Nazionale del Liceo Classico continua a rivelare la sua positività nel dimostrare che il curricolo del classico, nonostante tutti gli attacchi subìti negli anni, è ancora pieno di vitalità e popolato da studenti motivati e talentuosi.

Anche quest’anno il nostro Liceo classico per l’ottava volta, insieme ad altri 353 licei classici italiani e 14 stranieri in contemporanea nazionale, Venerdì 04 Aprile 2025dalle 18:00 alle 24:00 aprirà le sue porte, per mostrare il bello della classicità. La Notte Nazionale del Liceo Classico ha ormai fatto breccia nell’opinione pubblica, contribuendo in maniera rilevante a focalizzare l’attenzione dei media e della gente comune su questo percorso di studi, capace di stimolare intellettualmente i ragazzi e le ragazze di oggi.

Gli studenti saranno protagonisti di questo evento, attraverso letture, drammatizzazioni, coreografie di danza, esecuzioni musicali, dibattiti, incontri con personalità del mondo accademico e culturale e mostreranno il fascino e la modernità della classicità.

Il tema proposto dal Coordinamento Nazionale, in ossequio allo spirito di coesione e di condivisione che caratterizza l’iniziativa, è “il Mediterraneo”.
È difficile dire cosa sia il Mediterraneo. Il Mediterraneo è geografia e storia. Matvejevic scrive che è Europa, Magreb e Levante; giudaismo, cristianesimo e Islam; il Talmud, la Bibbia e il Corano. Atene e Roma. Gerusalemme, Alessandria e Costantinopoli. E molto altro ancora. Uno spazio che è insieme fisico (il mare e la costa) e dell’anima (la meditazione, la nostalgia). Luogo di incontri, scambi, porto, accoglienza, antica saggezza e insieme campo di battaglia, centro di violenza, scontro, respingimento, morte. Punto di attracco e partenze, scogliera e approdo, il Mediterraneo vive di contrasti. Ma è anche la poesia antica dei nostri padri, di Omero e di Virgilio, e quella moderna di Kavafis, Hikmet, Char. È il luogo della vita e della morte, della pace e della guerra, della rinascita dall’acqua e delle tragedie del mare. Il grido disperato dei marinai del passato in preda alle tempeste, l’urlo assordante dei profughi di oggi. Su questo stesso mare convivono la grandezza e la vacuità, la speranza e l’odio, la fede e la superstizione.

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